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Saldi estivi

Regione Lombardia, con d.g.r. 3 maggio 2023 n. XII/230, ha spostato la data di decorrenza dei prossimi SALDI ESTIVI A GIOVEDÌ 6 LUGLIO.

La d.g.r. 2667/2011 prevederebbe infatti come data di inizio dei saldi estivi il primo sabato del mese di luglio; per il 2023 tale data coincide col 1° luglio.

La Conferenza delle Regioni ha invece approvato un posticipo generale per l’anno in corso al fine di una omogenea applicazione della data su tutto il territorio nazionale.

Ne consegue che:

– il termine delle vendite di fine stagione sarà il 3 settembre;

– il divieto di effettuazione delle vendite promozionali, previsto nei 30 giorni antecedenti ai saldi, è iniziato il 6 giugno. 

Si ricorda che le disposizioni regionali in materia di saldi valgono sia per le attività di vendita al dettaglio sia per le attività in cui la vendita è presente anche se effettuata in modo non continuativo o non prevalente, comprese le attività di vendita effettuate dai produttori e dagli artigiani in luoghi diversi dai locali di produzione o a questi adiacenti.

Si ricorda, inoltre, che, ai fini di informazione e tutela dei consumatori, i commercianti hanno l’obbligo di esporre, accanto al prodotto, il prezzo iniziale e la percentuale dello sconto o del ribasso. É invece facoltativa l’indicazione del prezzo di vendita conseguente allo sconto o ribasso.

L’operatore commerciale ha l’obbligo di fornire informazioni veritiere in merito agli sconti praticati sia nelle comunicazioni pubblicitarie (che, anche graficamente, non devono essere presentate in modo ingannevole per il consumatore) sia nelle indicazioni dei prezzi nei locali di vendita. Non può inoltre indicare prezzi ulteriori e diversi e deve essere in grado di dimostrare agli organi di controllo la veridicità delle informazioni relative al prodotto.

I prodotti in saldo devono essere separati da quelli eventualmente posti in vendita a prezzo normale (se ciò non è possibile, cartelli o altri mezzi devono fornire al consumatore informazioni inequivocabili e non ingannevoli).

Se il prodotto risulta difettoso, il consumatore può richiedere la sostituzione dell’articolo stesso o il rimborso del prezzo pagato dietro presentazione dello scontrino, che occorre quindi conservare.